La vaccinazione eterologa fornisce un'immunogenicità superiore contro Covid-19


6/9/2021
È stato pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine il comment dal titolo: Heterologous ChAdOx1-nCoV19–BNT162b2 vaccination provides superior immunogenicity against COVID-19, nel quale gli autori fanno il punto sull’immunogenicità indotta dalla vaccinazione eterologa contro COVID-19.

I problemi di fornitura e la disponibilità locale dei vaccini approvati, insieme alle preoccupazioni per gli effetti collaterali rari (quali la trombocitopenia trombotica immunitaria), hanno reso necessario il passaggio a programmi di vaccinazione eterologhi, comunemente noti come vaccini misti. Recentemente sono stati completati diversi studi sull'efficacia e sulla sicurezza della vaccinazione eterologa per l'immunizzazione contro SARS-CoV-2 e le sue varianti.

Fra questi uno dei più ampi, uno studio condotto in Germania, ha visto l’arruolamento di 380 operatori sanitari, di cui 174 hanno ricevuto l'omologo BNT162b2 (Pfizer), 38 hanno ricevuto l'omologo ChAdOx1-nCoV19 (Astrazeneca) e 104 hanno ricevuto la vaccinazione eterologa ChAdOx1-nCoV19-BNT162b2. La vaccinazione eterologa ChAdOx1-nCoV19-BNT162b2 è stata ben tollerata e la sua reattogenicità è stata simile a quella della vaccinazione omologa.

Le risposte anticorpali (IgG) contro la spike erano simili tra i partecipanti vaccinati sia con vaccinazione eterologa che omologa. Tuttavia, l'indice di avidità relativa mediana (concentrazione delle immunoglobuline) era più alto dopo la vaccinazione eterologa ChAdOx1-nCoV19–BNT162b2 (93,6%, IQR 91,9–95,5) rispetto a entrambi gli omologhi ChAdOx1-nCoV19 (71,7%, 64,8 –77,4, p=0,0026) e BNT162b2 (73,9%, 63,0–81,6, p=0,014). La variante SARS-CoV-2 alfa era più suscettibile della variante SARS-CoV-2 beta agli anticorpi neutralizzanti. La reattività delle cellule T era maggiore dopo la vaccinazione eterologa ChAdOx1-nCoV19-BNT162b2, seguita dalla vaccinazione omologa con BNT162b2 e dalla vaccinazione omologa con ChAdOx1-nCoV19. È stato inoltre notato che la differenza nell'intervallo di tempo tra due dosi di vaccino BNT162b2 (omologo BNT162b2, ricevuto a distanza di 3 settimane) e tra i regimi eterologhi ChAdOx1-nCoV19-BNT162b2 e omologhi ChAdOx1-nCoV19 (ricevuto a distanza di 10-12 settimane) potrebbe ridurre la produzione di anticorpi e reattività cellulare T nel gruppo che aveva ricevuto la vaccinazione omologa BNT162b2.

Un altro studio ha dimostrato un aumento dei livelli di linfociti (CD4+ e CD8+) specifici per la proteina spike e dell’attività neutralizzante contro le varianti alfa e beta dopo la vaccinazione ChAdOx1-nCoV19–BNT162b2 e l'omologo BNT162b2.

Infine, uno studio molto recente ha suggerito che l'ordine dell’inoculazione dei vaccini (ChAdOx1-nCoV19– BNT162b2 vs BNT162b2–ChAdOx1-nCoV19) e l'intervallo di tempo tra la prima e la seconda dose potrebbe essere ottimizzata a 10-12 settimane per fornire tutti i suoi benefici.

E’ ancora da dimostrare se anche il vaccino a mRNA Moderna (elasomeran, Moderna, Cambridge, MA, USA) si comporta in modo simile a BNT162b2 (Pfizer) nel contesto della vaccinazione eterologa.

Gli autori concludono che la vaccinazione eterologa è emersa come un'arma chiave dell'arsenale contro COVID-19.

A cura di:
  • Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana


Credits immagine: Pixabay



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