Uso consapevole degli strumenti web: linee guida per una policy istituzionale

Condivisione delle conoscenze e individuazione di linee di comportamento virtuose


8/3/2018
social mediaCome tutte le istituzioni, anche le organizzazioni che si occupano di salute stanno sviluppando l’uso dei social media. Da un raffronto internazionale, gli esempi che si possono trarre dall’uso di tali strumenti nei sistemi sanitari includono:
  • La gestione di una comunicazione individuale e di comunità su un determinato tema (esempio una pagina social monotematica o dedicata ad uno specifico servizio)
  • La gestione di un canale social, abbinato al sito istituzionale, al fine di veicolare informazioni su servizi, politiche sanitarie, temi sanitari o di salute di attualità (progetto di comunicazione integrata)
  • La sperimentazione di un nuovo modo di comunicare sui temi della salute (promozione dei corretti stili di vita) e ingaggiare nuovi utenti
La scelta di aprire un canale social implica, prima di tutto, una condivisa modalità di approccio allo strumento, nella consapevolezza che anche la “libertà” di utilizzo dello stesso implica una personale responsabilità. È pertanto opportuno condividere una base di conoscenze sulle implicazioni che potrebbero risultare da un utilizzo improprio degli strumenti web.

La condivisione di queste conoscenze e l’individuazione di linee di comportamento virtuose sui social sono i principali obiettivi del documento preparato dall'Ars, dal titolo Uso degli strumenti web. Proposta di integrazione del Codice comportamentale per i dipendenti del SSR. Linee guida per la redazione di una policy dell'istituzione.

A dispetto del titolo, il documento non va inteso come una lista di regole da copiare e incollare all’interno di un codice di comportamento. Esso si presenta, invece, come un compendio di informazioni e indicazioni utili ad interrogarsi sul rischio di un’informazione scorretta ai cittadini, e il conseguente danno di reputazione per l’istituzione.

Data la complessità degli argomenti, il documento non ha la pretesa di essere esaustivo del tema proposto, tuttavia prefigura una base da cui l’istituzione può iniziare a delineare policy mirate per prevenire comportamenti imprudenti sul web.

È proprio sulla possibilità di definire policy mirate a livello aziendale che il documento di ARS sarà oggetto di valutazione da parte del Coordinamento regionale dei responsabili dell’anticorruzione (CRRA), che si occupa della promozione dell’integrità nella sanità Toscana. Il gruppo, istituito a fine 2016 presso la Direzione generale dei Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione Toscana, ne prenderà in esame le proposte e prenderà in esame le opportunità di applicazione nei singoli contesti aziendali attraverso modalità condivise.