Fumo e salute: la lotta al tabagismo compie 50 anni


50 anniversary tvARS NEWS - 14/01/2014
Il mese di gennaio 2014 segna il 50° anniversario della pubblicazione del primo rapporto sulla  pericolosità del fumo “Report on smoking and health” del Surgeon General, massima autorità del governo federale degli Stati Uniti in materia di salute pubblica. Uscito nel 1964, è stato il primo rapporto governativo che ha messo in relazione il consumo di tabacco e i danni per la salute, compreso il tumore del polmone e le malattie del cuore.

La pubblicazione scientificamente rigorosa ha gettato le basi per la lotta al tabagismo negli Stati Uniti. Nei 50 anni trascorsi, sono stati pubblicati trenta ulteriori report, che hanno incrementato le conoscenze sugli effetti nocivi del tabacco e sul loro peso economico.
Nella seconda metà di gennaio, uscirà il 32° Rapporto del Surgeon General, che metterà in evidenza mezzo secolo di progressi nel controllo e nella prevenzione del tabagismo, mostrerà nuovi dati sulle conseguenze per la salute e presenterà iniziative potenzialmente utili per far giungere alla fase terminale la curva epidemica del consumo negli Stati Uniti.
Il dipartimento del Surgeon General, insieme all’Ufficio Fumo e salute del Centers for Disease Control and Prevention, ha sviluppato un sito web che contiene informazioni sull’anniversario e molto materiale scaricabile

Il fascicolo di JAMA nel 50° anniversario del “Report on smoking and health”
In occasione del 50° anniversario, il Journal of the American Medical Association pubblica vari articoli con dati epidemiologici sul tabagismo per contrastare il fenomeno e per riaffermare l’impegno per un futuro libero dagli effetti nocivi del tabagismo. Gli articoli affrontano ad ampio raggio il tema del controllo del fumo di tabacco, a partire da una prospettiva storica, alle direzioni delle politiche fino alle nuove possibili strategie individuali per la cessazione.

11 gennaio 1964: il rapporto del Surgeon general svela la pericolosità del fumo per la salute
L’articolo “The war against tobacco: 50 years and counting” di Cole e Fiore, traccia un profilo storico del contesto in cui si è sviluppato il report e della sfida che da allora in poi è nata per contrastare l’abitudine e le potenti multinazionali del tabacco.
Il report, basato sulla revisione di ben 7000 documenti, concluse che “il fumo di sigaretta è correlato al tumore del polmone nell’uomo, la potenza dell’effetto del fumo di sigaretta supera quella di tutti gli altri fattori e il rischio di sviluppare il cancro del polmone aumenta con la durata dell’abitudine e con il numero di sigarette fumate al giorno e diminuisce cessando di fumare”. L’influenza del report fu enorme e modificò radicalmente il modo in cui gli americani vedevano il fumo di tabacco. I rischi per la salute erano stati documentati anche prima del 1964, ma non erano stati diffusi al pubblico.
Negli anni la prevalenza dei fumatori è progressivamente diminuita. A ciò ha contribuito la comprensione dell’uso di tabacco come dipendenza, legata primariamente alla nicotina, l’aumento delle conoscenze sui pericoli dell’uso attivo o passivo del tabacco, le politiche pubbliche efficaci come la tassazione e le leggi sugli ambienti interni liberi da fumo, contenziosi legali e trattamenti evidence-based per smettere di fumare.

1980–2012: i dati sul fumo in 187 paesi
Il lavoro “Smoking prevalence and cigarette consumption in 187 countries, 1980-2012” di Ng e collaboratori ha stimato la prevalenza di fumatori quotidiani per età e genere ed il numero di sigarette fumate al giorno in 187 paesi nel periodo 1980-2012. La prevalenza di fumatori di 15 anni o più nel mondo è diminuita negli uomini dal 41,2% nel 1980 al 31,1% nel 2012 e nelle donne dal 10,6% al 6,2%. Il declino dell’abitudine è stato più rapido dal 1996 al 2006 ed è invece rallentato dal 2006 in poi. Nel 2012, i paesi con le prevalenze più alte di fumatori nei maschi sono Timor-Est e Indonesia (>55%), mentre nelle femmine Grecia, Bulgaria e Kiribati (>30%). Nonostante la riduzione delle prevalenze, il numero di fumatori nel mondo è aumentato, a causa della crescita globale della popolazione, da 721 milioni a 967 milioni.

Come si è evoluta l’abitudine al fumo negli anni in alcune fasce di popolazione
L’epidemiologia del consumo di tabacco viene approfondita ulteriormente in un articolo che tratta dell’abitudine e delle sue modifiche nel tempo negli operatori sanitari e nel lavoro di Mitka sull’utilizzo di prodotti del tabacco alternativi alla classica sigaretta negli adolescenti statunitensi. Dal 2011 al 2012 infatti si è assistito nei giovani americani all’incremento dell’uso della sigaretta elettronica e del narghilè ipotizzando come possibili spiegazioni l’aumento del marketing e della disponibilità di tali prodotti e la percezione di questi come alternativa più sicura alla sigaretta.

1964–2012: in 50 anni evitati 8 milioni di morti
Holford e collaboratori hanno stimato la riduzione della mortalità legata al fumo negli Stati Uniti associata alle misure di controllo del tabacco, nel periodo 1964-2012, utilizzando come confronto un ipotetico scenario in cui nessuna misura fosse stata implementata. I risultati dell’analisi hanno mostrato che nel periodo esaminato si sono verificati 17,6 milioni di decessi attribuibili al fumo e che l’insieme degli sforzi realizzati per il controllo del tabacco dalla pubblicazione del primo report del Surgeon General hanno evitato 8 milioni di decessi prematuri attribuibili al fumo (5,3 milioni negli uomini e 2,7 milioni nelle donne). Degli 8 milioni di decessi evitati, si stima che 4,4  milioni si sarebbero verificati prima dei 65 anni. L’aspettativa di vita a 40 anni, inoltre, dal 1964 al 2012, risulta incrementata di 7,8 anni negli uomini e di 5,4 anni nelle donne, mentre in assenza di misure l’incremento sarebbe stato rispettivamente di 5,5 anni e 3,8 anni. Le misure di controllo del tabacco pertanto sono state associate ad un aumento dell’aspettativa di vita di 2,3 anni negli uomini e di 1,6 anni nelle donne.

Ma resta ancora molto da fare…
Il lavoro di Frieden commenta e riassume lo stato di attuazione del programma MPOWER dell’Organizzazione mondiale della sanità nato nel 2008. MPOWER comprende un pacchetto di sette misure evidence-based per il contrasto al tabagismo che ogni Stato dovrebbe implementare.
Altri articoli affrontano il tema della cessazione dell’abitudine al fumo nella popolazione generale con o senza aiuti formali, in pazienti con disturbi mentali e in fasce di popolazione più vulnerabili come i detenuti, i più poveri, i tossicodipendenti, i senza fissa dimora.
Infine, ampio spazio viene dato anche al tema di attualità, la sigaretta elettronica, negli articoli di Abrams e Hampton e Sugerman.


Per approfondire